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Pescare: tecniche ed inneschi soft-bait (1° parte)

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inneschi Soft bait
inneschi Soft bait
Questo articolo diviso in due parti riassume i principali inneschi delle soft bait creati per affrontare in maniera efficace ogni situazione.

Inneschi Soft bait:Texas Rig

Se si parla di bass fishing non si può non parlare dell’innesco principe di questa disciplina: il texas rig. Le caratteristiche principali di questo innesco sono il grande potere anti incaglio che ci permette di pescare in  spot davvero infrascati e le molteplici declinazioni di esche e zavorre che ci permettono di poter trovare sempre la situazione dove usare al meglio questo rig. La montatura prevede l’utilizzo di 3 componenti:

1 Ami offset 

Si tratta di ami specifici per il texas rig. La loro caratteristica è quella di poter innescare le esche siliconiche in modo tale che siano anti incaglio. Possono essere dritti (stright), ottimi per worm e shad e esche dritte in generale, oppure con una curva più o meno pronunciata  (wide gap) destinati ed esche più voluminose. In base allo spot dove andremo a cercare i bass sarà opportune scegliere la robustezza adeguata dell’amo (wire).

2 Piombi a proiettile

Chiamati bullet hanno una forma conica che ci permette di entrare facilmente nelle cover, ma esistono anche di diverse forme in base ai vari utilizzi specifici. Il peso varia da meno di un grammo a più di 28. Possono essere di piombo, tungsteno e di metallo (solitamente acciaio o bronzo). Spesso il texas rig spesso si pratica spiombato (weightless).

3 Stopper 

Se andremo ad utilizzare un piombo a proiettile molte volte l’utilizzo di uno stopper in silicone sarà indispensabile per tenere il sistema compatto aumentando il potere penetrante.
A proposito, hai avuto modo di leggere il mio articolo della settimana scorsa che parla di

Minnow & Swimbait!

Esche

Qualunque siliconico si presta a questo innesco. L’importante è un ottimo abbinamento tra amo, piombo ed esca.

Attrezzatura

In base agli spot che affronteremo e ai pesi che andremo a scegliere baseremo la scelta della canna. Pescando spiombati possiamo tranquillamente usare canne da spinning, ma se dobbiamo affrontare cover o gestire esche pesanti è molto meglio utilizzare canne da bait casting.
L’importante nella scelta della canna è l’azione, diciamo che una canna medium heavy lunga 7 piedi che lancia fino a 1 oncia ci permette di coprire grand parte delle situazioni.
Per il mulinello da casting scegliere modelli affidabili con recupero veloce caricati con del buon fluorocarbon dalle 10 libbre in su (sempre in base allo spot).

Jig Rig 

Questa tecnica assume molti nomi in base al produttore (eye shot, gika rig, pendolino, ecc..) personalmente preferisco chiamarla jig rig per onorare l’azienda che per prima ha lanciato sul mercato questo interessante innesco.
Nonostante abbia molti nomi la fisionomia è sempre la stessa composta da un piombo allungato di peso variabile che verrà applicato tramite uno split rig (o senza se i piombi hanno una sorta di moschettone all’estremità) all’occhiello di un amo da texas.
Questo assembramento ci consente di effettuare una presentazione il cui la zavorra è perfettamente attaccata è l’esca appena al di sopra. Principalmente per il jig rig si utilizzano soft paddle tail shad, ribbon tail worms e gamberi.
Tali esche lavorando a stretto contatto col fondo, grazie allo fregamento della zavorra sul fondo, possono alzare una nuvola di detriti e creare dei suoni molto invitanti per il black bass.
Il jig rig quindi è una tecnica di pesca abbastanza veloce da applicare a contatto col fondo effettuando una specie di dragging continuo o alternato da pause più o meno lunghe. Si presta perfettamente ad essere recuperato su fondali fangosi, pietraie ed erbai leggeri, non digerisce particolarmente cover troppo fitte.
Come attrezzatura utilizzeremo principalmente una canna da casting che utilizziamo già per il texas rig, ma nulla ci vieta di ridurre il peso ed utilizzarlo con una canna spinnig. Un altro fattore che gioca a favore del jig rig è la possibilità di auto-costuirselo a piacimento variando pesi e ami in base alle nostre esigenze, limitando fortemente la spesa e avendo un gran numero di combinazioni.

Shaky Head

Una delle tecniche più efficienti nella ricerca dei bass che si aggirano in profondità vicino agli ostacoli è la shaky head. Si tratta di una testina piombata che può essere round o football con amo a texas oppure dritto con una sorta di vitina posta in prossimità del piombo in cui andremo ad avvitare la testa dell’esca e penetreremo con l’amo il corpo della stessa senza calzarla.

Le esche principali sono gli straight worms, meglio se composti da una mescola galleggiante, in modo da favorire l’effetto stand up della presentazione. Come favorisce il nome stesso, la tecnica shaky head consiste proprio nello shakerare l’esca a contatto col fondo rimanendo il più tempo possibile nello spot.

Nasce principalmente per essere utilizzata sulle pietraie e per sondare i salti di profondità in maniera accurata. La conformazione della testina da shaky ci garantisce un buon potere anti incaglio, ma è sconsigliabile avventurarsi tra fondali molto intricati, per quello è meglio un football jig.

Può essere un’ottima alternativa al waky specialmente se il pesce si trova a stretto contatto col fondo. Come attrezzatura andremo a scegliere una canna da spinning o da casting in base alle esche e alle grammature che stiamo utilizzando. Grazie alla sua lentezza e al movimento ipnotico questa tecnica applicata correttamente ci potrà far vivere fantastiche giornate all’insegna del bassfishing!

Drop Shot

Tra le tecniche finesse nel bass fishing il drop shot merita un posto d’onore tra le tecniche più catturanti.
Questa tecnica viene utilizzata per sondare in maniera molto accurata i fondali alla ricerca dei pesci che stazionano nella sua prossimità. L’attrezzatura consigliata è sicuramente una canna da spinning leggera con un buon mulinello caricato di fluorocarbon da 4-6 libbre.
La montatura è strutturata in questo modo: partendo dal fondo troviamo il piombo, munito di occhiello o aggancio rapido, l’amo (distanziato dal piombo di almeno 30cm) e una girella per evitare torsioni della lenza grazie al piombo posizionato alla fine della montatura l’esca rimane distanziata dal fondo.
La distanza tra piombo e amo varia a seconda delle esigenze; se i pesci sono inchiodati al fondo posizioneremo l’amo ad una trentina di cm dal piombo, se peschiamo sopra un erbaio fitto posizioneremo l’amo ad una distanza tale da permettere alla nostra esca di essere giusto al di sopra di esso.
Per quanto riguarda gli ami, che andremo a collegare alla nostra montatura con un nodo palomar, possiamo sceglierli sia normali che offset, sempre in base alla presenza di ostacoli presenti nello spot da noi scelto. Come esche andremo ad utilizzare mediamente esche molto sinuose, pronte a rispondere in maniera ad ogni nostra cannata. Solitamente il drop shot è una presentazione lenta, adatta a sondare minuziosamente ogni porzione di fondale dove riteniamo possibile la presenza di pesci, inoltre, come la maggior parte degli inneschi utilizzati nel bass fishing, si adatta perfettamente alla ricerca di molti altri predatori.
Michele Capizzi per Pescare.biz