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Spinning invernale in Laghetto: tecnica, canna, esche

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Spinning invernale
Spinning invernale

Rieccoci qui. Ormai è iniziata la stagione della trota torrente, ma prima di dedicarmici completamente ci tenevo a dare delle indicazioni sullo spinning in laghetto!

Vivendo a Milano ho la fortuna di avere parecchi laghetti a pagamento a breve distanza e nel periodo di chiusura dei torrenti cerco sempre il modo per divertirmi pescando.

Come funziona il laghetto?

Questa tipologia di specchi d’acqua, solitamente ricavati da vecchie cave, sono “riempiti” di pesce di allevamento tramite delle semine, che possono essere effettuate in diversi modi e in diversi momenti della giornata.

Abbiamo categorie differenti laghi tra cui: Lago ad ore, Lago a peso e Lago no-kill.

Di base tutte e tre le categorie hanno in comune l’aspetto del pagamento di un permesso di pesca per accedere alla struttura e dedicarsi alla nostra cara e amata passione. Il costo del permesso andrà chiaramente a coprire i costi di gestione del lago e il costo delle trote immesse.

Nel lago ad ore il permesso viene fatto all’ingresso della struttura ed il costo varierà in base alle ore di pesca che si sceglie di fare, il pesce catturato si può trattenere e portare a casa per un’ottima cenetta.

In Lago no-kill la cosa è analoga, con la differenza che il pesce andrà tutto rilasciato immediatamente, senza provocargli danni. In tutti i laghi no-kill vige l’obbligo di pescare con ami SENZA ardiglione e l’utilizzo di guadini con rete gommata, tutto ciò per salvaguardare il pesce.

Solo nel Lago a peso il permesso viene pagato a fine pescata dopo aver pesato le trote catturate.

Tecniche di pesca

In questi laghi possiamo praticare una moltitudine di tecniche di pesca per insidiare le trote. Dalle più classiche alle più disparate: pesca statica o pesca i movimento, pesca a galleggiante o pesca a fondo, striscio con bombarda, pesca a mosca o pesca a spinning.

Ognuna di queste tecniche ha delle “sottocategorie” che andranno a rendere la nostra pescata più redditizia e mirata.

Oggi noi parleremo e analizzeremo un po’ la pesca a spinning con artificiali rigidi.

Attrezzatura da Spinning invernale in Laghetto

Ovviamente per iniziare a praticare un determinato tipo di pesca ci servirà l’occorrente minimo ed indispensabile per riuscire a partire con il piede giusto e per aver meno difficoltà possibile soprattutto durante i primi approcci. Di solito si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera.

Indispensabili saranno una canna da spinning, un mulinello e un set di artificiali.

Cercherò di non dilungarmi troppo sul discorso canne e mulinelli per poi essere più esaustivo sugli artificiali.

Scelta della canna

Su questo argomento potremmo passare giornate intere a spiegare e raccontarci cosa può essere meglio o peggio, su cosa va bene e cosa no e sulle preferenze in base ai vari marchi ma noi non siamo qui per questo.

La maggior parte dei laghi che incontreremo saranno abbastanza grandi (almeno in Lombardia) quindi cercheremo una canna di lunghezza dai 240cm ai 270/280 cm così da avere una leva maggiore per riuscire a “sparare” i nostri artificiali il più lontano possibile.

Ora parliamo del casting della canna e della sua azione.

Tenendo conto del peso dei nostri artificiali per laghetto io ho optato per un canna con Azione ML e casting da 7 a 21grammi che è quello che mi sento di consigliare per avere un ottimo compromesso con la maggior parte delle esche e una buona azione della canna durante le nostre battute.

Ricordiamo che e la scelta della canna è importante perché ci aiuterà nel lancio, nella ferrata e nella gestione del pesce.

Mulinello e filo

Come mulinello anche qui non spingo nessuna marca particolare perché ognuno può aver le sue preferenze. Consiglio una misura che sia almeno 3000 così da bilanciare la canna, contenere abbastanza filo e aiutarci a lanciare più distante.

Per il filo io utilizzo del tracciato con diametro che può variare dallo 0.08 allo 0.12, in base a dove devo andare a pescare.

Utilizzo la treccia perché aiuta a lanciare più agevolmente a notevoli distanze, per il fatto che con un diametro molto inferiore a quello del nylon o fluorocarbon riusciamo a trovare la stessa resistenza alla rottura. Quindi: diametro inferiore, meno attrito tra gli anelli durante il lancio, MAGGIOR DISTANZA.

Altro vantaggio del tracciato è quello di avere un maggior sensibilità e contatto con l’esca anche a grande distanza, così da poter riuscire a lavorare l’artificiale con maggior precisione e a sentire ogni minima tocca del pesce, avendo oltretutto una ferrata molto più pronta ed efficace.

Utilizzando la treccia consiglio di fare uno spezzone di fluorocarbon come terminale da attaccare alla treccia, di lunghezza minima 50 centimetri.

Gli artificiali da Spinning

Analizziamo quest’oggi solo le esche così dette “rigide”.

Abbiamo più tipi di artificiali per andare ad ingannare la nostra preda:  Come si vede dalle immagini dimostrative abbiamo ogni genere di forma e colore tra le quali sbizzarrirci per riuscire a capire quale sarà il gusto preferito dal pesce durante la nostra giornata di pesca.

Esche rotanti

Sono quegli artificiali dotati di paletta che ruota su un asse fisso durante il recupero della lenza, armate di ancorette o amo singolo. Proprio per effetto di questa rotazione consiglio l’utilizzo di moschettone con girella per il collegamento dell’artificiale al nostro terminale, per evitare la torsione ed attorcigliamento di filo.

Per un mio gusto personale non utilizzo spesso queste esche in laghetto, mi capita più spesso di utilizzarle in fiume in determinate condizioni, ma ripeto, è solo ed esclusivamente un gusto personale dato che parecchie volte risulta più efficace rispetto ad altri artificiali.

Ondulanti nello spinning invernale

Come già possiamo intuire dal nome, questi cucchiaini non compiono una rotazione come i precedenti ma bensì simulano il nuoto di un pesce, sono dotati anche loro di ancorette o amo singolo montati in coda. A differenza dei precedenti consiglio l’utilizzo di un moschettone semplice per attaccarlo al nostro terminale.

ondulanti spinning

Prediligo l’utilizzo di queste esche perché possiamo realmente animarle a nostro piacimento variando la posizione della canna, la velocità di recupero oppure dando dei piccoli strattoni durante l’azione di recupero ( jerkate è il termine corretto ).

Possiamo pescare con questa esca a varie profondità, semplicemente lasciando calare l’esca qualche secondo dopo il nostro lancio. Può anche capitare che il pesce venga a mordere la nostra esca proprio in questo frangente, durante l’affondamento dell’artificiale ( mangiata in caduta ).

Anche per questi artificiali esistono forme, colori e pesi differenti tra loro.

In questo caso la forma dell’ondulante influirà parecchio sul suo modo di “nuotare”. Reputo una cosa abbastanza importante, se non addirittura fondamentale conoscere al meglio le proprie esche così da riuscire a capire quale utilizzare nella varie situazioni che si possono presentare durante la battuta di pesca.

Possiamo vedere in queste immagini solo alcune delle immense varianti di forme e colori degli ondulanti che possiamo trovare dal nostro rivenditore o nel web.

Hardbait

Sono così chiamate quelle esche rigide che avranno le sembianze reali di un pesce e che ne andranno ad imitare il nuoto.

Anche di questa tipologia di esche ne esistono per tutti i gusti, forme e colori con una differenza importante però.

Troviamo sul mercato artificiali con palette e senza paletta. I primi riescono ad avere un nuoto eccellente anche con un recupero lineare, mentre quelli senza paletta ( dall’inglese Lipless ) dovremo essere noi ad animarli nonostante riescano ad avere comunque un po’ di nuoto, così da renderli ancora più adescanti.

Entrambi hanno dei vantaggi e svantaggi, alla semplicità di recupero di un minnow palettato va però aggiunta la difficolta nel lanciarlo, perché la paletta facendo attrito in aria ci accorcia drasticamente il lancio.

Uno dei vantaggi invece dei Lipless è la loro lanciabilità. Si riescono davvero a raggiungere distanze importanti per riuscire ad entrare nel branco di pesci che spesso si ferma giusto in centro lago.

Oltretutto in aggiunta va anche detto che questi ultimi, proprio come per gli ondulati, è possibile farli lavorare alle varie profondità del laghetto, così da sondare ogni strato d’acqua.

Per attaccare queste esche alla nostra lenza, per comodità, utilizzo gli stessi moschettoni che monto per pescare con gli ondulanti.

Adesso ci siamo! Dopo esserci stufati a leggere un po’ di nozioni base sull’attrezzatura possiamo organizzarci di tutto punto e provare questa esperienza in laghetto!

A breve pubblicheremo un articolo di un’uscita di pesca a spinning in laghetto, consiglio di non perdervela!

A presto, stay tuned!

Yuri.