La pesca con il galleggiante è una tecnica estremamente diffusa. Persino i professionisti se ne avvalgono. Un galleggiante, attaccato alla lenza, utilizzato come indicatore visivo.
Quando si muove o va sott’acqua, avvisa il pescatore che una preda ha abboccato. In larga parte ha un simbolo riportato sopra: indica il peso che trasporterà. Ogni volta si dovrebbe cercare di pescare quanto più leggero possibile. Ossia usare un galleggiante che richiede la minima quantità di pallini.
Ma non troppo leggero se il tempo lo rendono scomodo e difficile da lanciare o controllare. In questa situazione è meglio optare per uno più pesante.
Sommario
Galleggiante fisso
Le dimensioni variano in base alla grammatura che può sostenere. Come materiale, se ne può scegliere in legno di balsa, polistirolo compresso, plastica e sughero. Con una preferenza per i primi due. Per quanto riguarda il legno di balsa è necessario che abbia ottima qualità. Poiché, in caso contrario, zone più dense alternate ad altre meno dense renderanno meno precisa la grammatura.
In polistirolo compresso, invece, dato che è un maturale non naturale consente di controllare in maniera più precisa il peso specifico. Dunque, grammatura e volume combaciano. Per una pesca efficace occorre scegliere il corpo a ragion veduta: determina la galleggiabilità in acqua. La deriva, prolungamento inferiore, serve a fissare il galleggiante stesso al filo della lenza.
Per riuscirci si impiegano due o tre tubicine di gomma o silicone generalmente chiamati “scobidoo”. Meglio tre se la deriva è molto lunga: posiziona in maniera stabile il galleggiante in acqua e riduce le probabilità di aggrovigliamento. Dall’acqua fuoriesce esclusivamente l’antenna di segnalazione. Affinché sia facilmente individuale, viene colorata con colori fluorescenti.
In alcune tipologie di galleggiante, soprattutto con grammatura medio alta, è intercambiabile. Così da cambiare il colore in base all’ambiente e alla posizione del sole. Infine, l’anellino scorri-filo, situato nella parte alta, dentro cui infilare, appunto, il filo. È importante che sia collocato quanto più in alto possibile, onde evitare che, nella ferrata, il galleggiante fuoriesca dall’acqua. E la lenza si attorcigli.
Galleggiante per la pesca all’inglese
È costituito da due parti:
- un voluminoso cilindro di balsa
- n peduncolo situato alla base
Il filo del mulinello va infilato nel foro del peduncolo. Così da permettere il bloccaggio del waggler sul trave col tradizionale bulk di piombi inglesi (i cosiddetti BB, AAA ed SSG). Questi piombi tarano anche lo stesso waggler:
- interamente se totalmente senza piombo
- parzialmente, se già presente un po’ di piombo
Da riva regolare una distanza intorno ai 30 metri massimo. Se possibile in superficie o a mezzo fondo.
I pesci sono attratti dalla pasturazione ed entrano così in competizione. Abituati ad associare il rumore al cibo che cade in acqua, lanciando tale waggler i pesci accorrono e abboccano quasi subito.
Galleggianti scorrevoli
Qualora la profondità dell’acqua superi la lunghezza della canna bisogna avvalersi di questo galleggiante. Esteticamente, ha più di un punto in comune col galleggiante fisso. La differenza consiste in due anellino scorri-filo: uno posto sul corpo, l’altro alla deriva, nell’estremità inferiore. Un accorgimento che permette di farli scorrere sulla lenza madre. Che, si arresteranno, alla profondità prefissata. Mediante un nodino realizzato in cotone, lana o gomma. Che, in precedenza, sarà stato fissato sulla lenza madre. E quindi facilmente manovrabile.
Dopodiché il finale andrà collegato con una girella a barilotto. E, poco sopra, una torpilla e/o pallini piombo. In quanto alle forme da impiegare e la taratura valgono le medesime indicazioni date per i galleggianti fissi.
Galleggianti piombati
Per farne pieno uso si pesca con una canna bolognese, lanciandolo lontano dalla riva dove è verosimile che stazioni il pesce. Il metodo è adatto ad ogni tipo di scogliera, acqua torbida, e, in generale, su fondali alti.
Sferico, ovale o a goccia rovesciata è composto dai soliti materiali: legno di balsa, sughero, polistirolo compreso. In relazione alla composizione, mostra una diversa galleggiabilità. E, pertanto, imporrà una piombatura differente. Che il costruttore stabilirà e incorporerà nel galleggiante stesso.
Il piombo cilindrico è situato nella parte inferiore. Sul mercato c’è ampia scelta, dai 3 ai 40 grammi. Un anellino libero di ruotare fisserà il galleggiante alla lenza madre.
Galleggiante piombato da solo
La tipologia più comune è quello piombato da solo. Legato nell’anellino, fissarlo con due grossi pallini di piombo. Dopodiché mettere altri piccoli pallini sul terminalo, in modo da trascinare la lenza sul fondo.
Galleggiato piombato affondante
Prendere un galleggiante piombato, rimuovere totalmente il piombo e sostituirlo con uno da 8 grammi circa. Quello che si ottiene, una volta gettato in acqua, tenderà ad affondare. Ragion per cui sarà possibile mandarlo già alcuni metri e riportarlo in superficie, fino a trascinarlo a riva. Una tecnica concepita per attirare i pesci più diffidenti, che prediligono l’esca in movimento.
Doppio galleggiante
Per trarre in inganno i pesci si può mettere anche un doppio galleggiante. In sostanza, usare il principale, scorrevole sulla lenza madre, senza il fermo superiore. In aggiunta, inserirne un secondo sferico in sughero (distanza massima 1,5 cm), alla distanza desiderata dall’amo. Nel corso della pesca il galleggiante piombato servirà solo a portare quello piccolo di sughero a distanza notevole. Mentre quello fisso sferico segnalerà la mangiata.
Galleggianti luminosi
Sono costituiti da due parti: la testa e il corpo. Si avvitano l’uno nell’altra ricorrendo ad una filettatura, protetta da una guarnizione in gomma. Cosicché l’acqua non entri all’interno. Un diodo LED, collocato in testa, diffonde luce verde o rossa. Alimentata mediante una batteria al litio. I meccanismi ricordano quello dei piombati. Ma data la luminosità possono essere viste anche in piena notte.
In alternativa, è possibile utilizzare le starlight. Questi bastoncini di fosforo cristallizzati, piegati a metà, emettono una luce verde fluorescente, ben visibile al buio. Inseribili, al posto delle antennine, in altri modelli. Dai galleggianti fissi agli scorrevoli, per passare ai pellet waggler.
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