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Pescare in Lombardia: alla scoperta di nuovi itinerari

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itinerari pesca in Lombardia

In Lombardia i bacini idrici che ammettono la pesca non mancano di certo. Tanto son diffusi che, oltre ai soliti noti, tanti altri elargiscono divertimento, canna in mano. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’articolo: conoscere quali itinerari, poco rinomati, meritano una capatina. Se distano pochi chilometri dalla rispettiva abitazioni o perché di passaggio in un prossimo futuro.

Pescare nell’oltrepò pavese

Su dove si trovi non c’è bisogno di spiegarlo. Piuttosto desta interessante scoprire cosa propone. In questa terra suggestioni e tradizioni affascinano molteplici curiosi ogni anno. In tutto il mondo riscuote una forte nomea la parte vinicola. Visto che proprio qui nascono alcune delle specialità italiane migliori.

Un paesaggio incantevole abbraccia i fortunati abitanti. Tra cui la vasca di Cigognola. Nel laghetto, creato esattamente 70 anni fa a scopo irriguo, presenta acque in eccellente stato. Tratti rettilinei e piccoli avvallamenti si alternano sulla riva.

pesca delle carpa La Vasca di Cigognola
pesca delle carpa La Vasca di Cigognola

La profondità massima arriva a circa 4 metri. A cui ci si arriva progressivamente, con una sorta di gradoni. Qui soggiornano numerose specie ittiche.

Prendono qui posto ciprinidi, carpe anche enormi, amur, scardole, tinche e tanto altro ancora. In quanto ai predatori, dominano i black bass. Ma anche i lucci sguazzano nei paraggi. Quando la temperatura al di sotto dei 15 °C trote e salmerini vengono poi immessi. A dimostrare un’attenta gestione del territorio.

Per pescare occorre anzitutto precisare che, indipendentemente dalla tecnica praticata, si usano esclusivamente ami singoli senza ardiglione. E tutte le specie vengono rilasciate. A rifuggire dalla regola giusto qualche salmonide. Che, se stressato o ferito, rimane trattenuto: data la sua fragilità creerebbe, infatti, problemi se rilasciato.

Premesso ciò, ci sono due pesche che vanno qui per la maggiore, a feeder e specialist, per i ciprinidi. E lo spinning nel caso dei predatori. Altre tecniche sono comunque permesso, quali il carpfishing, la pesca a fondo, e la mosca.

Ticino Terdoppio Sesia Agogna

In compartecipazione col Piemonte (provincia novarese) ragazzi e giovani adulti rubano la scena. D’altronde questa zona si sposa particolarmente bene con la pesca. In un’area che dai fiumi Sesia e Ticino, con relative lanche, ai torrenti Terdoppio e Agogna.

Va altresì rimarcato che alla base c’è quell’impegno che ha perennemente contraddistinto i praticanti. Unita a costanza e dedizioni, doti che di certo non guastano. Sulle specie che gravitano qui si citano i ciprinidi, i salmonidi, con marmorate ed immissioni di idee. Ma anche carpe, siluri, lucci, barbi: varia in base alla specifica zona presidiata. Sulle sponde del Ticino si avvistano, di tanto in tanto, qualche luccio e molti siluri. Secondo una recente direttiva regionale, la pesca all’alborella è ora vietata.

In un elenco che comprende pure il ghiozzo padano, lo spinarello, la trota marmorata, il barbo canino e lo scazzone. Una mossa resa inevitabile per evitare che altre specie si estinguano. Non autoctone, ma introdotte nell’habitat. Che hanno devastato un ecosistema delicatissimo. “Non si può negare – commenta Fabrizio Fracassi, consigliere del parco del Ticino – che l’alborella sia in grossa difficoltà.

Il pesce “simbolo” di questo ecosistema stravolto è senza dubbio il siluro, pesce che arriva anche al metro e mezzo di lunghezza. Nessuno può mangiare lui, e lui mangia tutti, soprattutto l’alborella”.

Valcamonica un luogo ideale per pescare

I tanti fiumi e laghi, abbinati alle acque particolarmente pulita, hanno sempre dato spinta al movimento in Valcamonica. Dal 1° giugno al 30 settembre presso il Parco dell’Adamello è possibile pescare nei laghetti artificiali di Lago d’Arno, Lago Miller, Lago Salarno, Lago Dosazzo, Lago Venerocolo, Lago Baitone, Lago Aviolo, Lago Pantano d’Avio, Lago Benedetto, Laghetto d’Avio, Lago d’Avio. L’autorizzazione nel Lago del Mortirolo, probabilmente il più idoneo alla pesca, va da febbraio a ottobre. Cause forti nevicate che puntualmente coinvolgono la zona, è comunque consigliabile avventurarsi nel periodo estivo. In aggiunta, si segnalano le riserve di pesca, su tutte quella della Valli di S. Antonio. Per praticare è necessario richiede l’autorizzazione.

Provincia di Sondrio

Valtellina. Un nome che risuona caro. Qui infatti, dall’Adda alla Mera, passando per la miriade di torrenti e laghetti l’acqua è un elemento preponderante. Nel novero delle specie che si possono pescare anche la trota Fario, la Marmorata e il Salmerino di Fonte.

Nello sterminato spazio verde, tra valli e montagne, famiglie intere vi trascorrono le vacanze. A fini turistici, sono stati istituiti tratti speciali capaci di appagare gusti eterogenei. Sui torrenti Mallero e Lanterna (tratto no kill) si può dare sfoggio della pesca a mosca.

Nel tratto adiacente libero sfogo a qualunque tecnica si preferisca. E, non meno importante, lo spazio riservato ai bambini. Un piccolo angolo dove i più piccoli hanno modo di avvicinarsi alla disciplina in modo divertente e sicuro.

pescare nel fiume Mincio
pescare nel fiume Mincio

Mincio un fiume dalle grandi carpe

Colline, pianura, palude, laghi: una miriade di opportunità accompagnano il Mincio. Ambiente variegato e spettacolare. Che dà il meglio nelle zone più umide, con canneti e molte piante acquatiche.

A livello ittico, nelle specie presenti la fanno da padrone il luccio, la carpa, il pesce gatto e il persico reale. Verso la foce, in periodo invernale, si possono trovare grandi carpe. Lungo invece il cammino che da Peschiera va verso il ponte della ferrovia nuotano diversi lucci.

Un ottimo strumento l’ondulante o artificiali aventi grandi dimensioni. Un altro tratto dove è frequente imbattersi nel luccio va dal ponte della ferrovia al casello dell’autostrada di Peschiera del Garda. Ad aggiungersi, grandi black bass, persici reali e cavedani. Inoltre, dalla Barcaccia alla diga di Salionze sono state avvistati altri esemplari, come scardole, carassi, cavedani, branzini, persico sole e brame.

Per pescare, in generale, sul Mincio serve la licenza Governativa e la licenza Fipsas. Nella zona gara occorre invece il tesserino e la chiave per la sbarra. Nella ricerca dei pesci è necessario pasturare con sfarinati ricchi di formaggio e crisalide. Magari aggiungendo caster affondanti, se consentito dalla corrente.

Consigliabili anche bigattini, sfusi e incollati. Riguardo alla canna, è un duopolio tra roubesienne e bolognese. Il limite legislativo è di tre canne e sei ami complessivi.